A Vescovato i primi calci ad un pallone vennero dati agli inizi degli anni Venti. Si giocava su un campo ricavato in mezzo ad alberi di largo fusto. Un paio di porte fra una pianta e l’altra, quattro righe fatti da solchi scavati nella terra, un pallone recuperato non si sa dove, divise cucite e realizzate alla buona dalle mamme e dalle nonne. Purtroppo non si conosce con esattezza dove fosse ubicato il primo campo da calcio a Vescovato, non esistono documenti a tal riguardo. Si sa però che attorno al 1927 la principessa Gonzaga decise di donare allo Sport Club un’area della sua proprietà in prossimità della presa pubblica da destinare al gioco del calcio. L’inaugurazione avvenne nel 1928 alla presenza dei maggiori gerarchi fascisti cremonesi. Nel 1937 la principessa Giuseppina Gonzaga accettò la proposta di trasformare quell’area in colonia campestre e quindi la squadra fu costretta ad emigrare a Cappella de’ Picenardi. La colonia funzionò dal 1939 al 1943. Dopo la guerra mondiale con il taglio dei pioppi e la vendita del legname venne finanziata la realizzazione del campo comunale.
Ma il paese di Vescovato era entrato nel mondo del calcio molto prima, il 14 novembre 1922. La società si chiamava “Sport Club Vescovato” ma non partecipò a nessun campionato, occorrevano troppi soldi e in quel periodo ne giravano davvero pochi. L’anno dopo però (il 1923) la formazione vescovatina vinse il campionato cremonese UILC (Unione Italiana Libera Calcio) e per molte stagioni fu la squadra da battere. È il periodo leggendario dei “Vecchi Leoni”. Nel 1929 la società si iscrive alla Federazione Gioco Calcio e partecipa al campionato di Prima. Nel 1932 il regime fascista che la denominazione Sport Club contiene un termine inglese e obbliga la società a chiamarsi Dopolavoro Sportivo Vescovato. L’Italia va in guerra e anche il calcio ufficiale si ferma. Ma non a Vescovato, la piazza del paese diventa luogo di epiche partite tra gruppi di ragazzini. Dopo la liberazione il calcio si riorganizza, la squadra torna a chiamarsi Sport Club Vescovato e nel 1946, esattamente il 17 giugno, vince il titolo provinciale battendo in finale a Cremona il Soncino per 2-1. Sarà l’ultima grande soddisfazione di quel periodo perché la società andrà in crisi e nel 1948 si chiude l’epopea dello Sport Club Vescovato.
Sono anni difficili, nessuno si fa avanti per mettere in piedi una nuova società . Ma la voglia di calcio non sparisce e tocca ad un gruppo di giovani capitanati da Adolfo Piseri torna alla carica. Nel 1949 la neonata Leoncelli (questo il nome abbreviato, ma in realtà si chiamava Leoncelli Società Sportiva di Vescovato) si iscrive al campionato cremonese. Parte bene ma a metà stagione la cassa è vuota e la squadra non ha i soldi per effettuare le trasferte, perde a tavolino e si ritira. Sono altri anni di passione, i giocatori vescovatini vanno a vestire le maglie del Torre, della Folgore e del Bozzolo. Ma nell’estate del 1952 la fiamma si riaccende, si mette in piedi una nuova squadra che partecipa al campionato Ragazzi del CSI e lo vince dopo uno spareggio sul campo cremonese di Borgo Loreto contro il Pizzighettone. Sono anni di duro lavoro, l’intero paese si mobilita e finalmente nel 1961 la Leoncelli diventa grande. In squadra ci sono giocatori che poi diventeranno importanti a livello nazionale. Ricordiamo tra gli altri Mari, Sartori, Mangianati, Vicini e Anselmi. Con Alfredo De Micheli alla guida della squadra la Leoncelli passerà dalla Terza Categoria alla Quarta serie ed avrà uno sponsor sulle maglie (seconda società in Italia dopo il Torino), la Spim di Giannino Santini e Palmiro Sartori, due dei “Vecchi Leoni” degli anni Trenta. “Vecchi Leoni” che verranno ricordati il 22 e 23 aprile 1962 con il “Torneo di Pasquetta” sul campo di Vescovato, un’altra idea di Ugo Sartori, manifestazione aperta ai soli under 21. Una tradizione che verrà ripetuta negli anni.
Il 1964-65 è il campionato del trionfo, della promozione in Quarta Serie. La squadra vince a Desio 2-0 in semifinale e nella finalissima sconfigge in casa sua i bresciani del Capriolo per 2-0 e, pur perdendo in casa la gara di ritorno, festeggia la promozione. I protagonisti della storica impresa sono Ghisolfi, Tambani, Cappelletti, Anselmi, Cigola, Mari, Brustolin, Guazzi, Belloni, Fontana e Marinoni. Ma in rosa c’erano anche Turo Cabrini, Ghizzoni, Zanetti, Arisi, Radovan, Amighetti, Boldori, Ardigò e Bianchi. L’allenatore era Gianni Bodini, il presidente Rosolino Boldori. È l’anno della leonessa Dolly come mascotte e di un paese “ubriaco” di calcio. Per quattro stagioni la Leoncelli vive l’ebbrezza del calcio semiprofessionistico e il primo ottobre del 1967 prova anche la soddisfazione ddi battere allo Zini la Cremonese per 2-1 in una partita che rimarrà per sempre nella storia di Vescovato. I grigiorossi non vinsero nemmeno la partita giocata a Vescovato, che finì 1-1. Quell’anno la Leoncelli si salvò e un gruppo di dirigenti andò a piedi da Vescovato a Crema sotto una pioggia torrenziale per festeggiare l’avvenimento.
Dopo la retrocessione l’anno successivo la Leoncelli milita in Promozione sino al 1977, quando scivola in prima categoria. Sono anni difficili, il grande salto non riesce più sino al 1988 quando l’allenatore Conca centra l’obiettivo. Solo una stagione e poi di nuovo giù per tanti anni in Prima categoria. Dal 1987 al 1997 Vescovato e la Leoncelli diventano famose a livello nazionale per l’organizzazione del premio “Zanetti” dedicato al giornalista scomparso nel 1987. Sul palcoscenico della Leoncelli passano i migliori giocatori e giornalisti italiani: Vialli, Franco Baresi, Bergomi, Tacconi, Zola, Signori, Maldini, Lombardo, Albertini e Filippo Inzaghi tra i calciatori; Mura, Eleni, Maradei, Allievi, Colombo, Anghileri, Monti, Nicoletta Grifoni, Gandola, De Luca, Flavia Filippi, Gatti, Fazio, Zomegnan, Valeri, Beccantini, Longhi, Licia Granello, Antonella Clerici, Crosetti fra i giornalisti. Nel 2001 la squadra torna in Promozione e vi resta fino al 2009, uscendo di scena ai playout contro l’Aurora Travagliato: 0-2 a Vescovato, 3-0 in trasferta. La squadra riesce a difendere con i denti la Prima Categoria ma perde tutto il settore giovanile, uno dei punti di forza della storia del Club di Vescovato. Nel 2015 nasce la nuova Leoncelli grazie all’impegno di un gruppo di persone che vogliono mantenere la tradizione calcistica vescovatina, rinasce così una rinnovata società partendo dalla Terza Categoria e il settore giovanile torna ad essere la linfa della prima squadra.